Onorevoli Colleghi! Nel nostro Paese, ormai da troppo tempo, vi è un generale senso di insoddisfazione per il modo in cui sono governati il sistema accademico nazionale e le singole istituzioni universitarie.
È dunque necessario un ripensamento complessivo dell'università. Essa deve ispirarsi ad alcuni princìpi imprescindibili, se si vuole realizzare un'università di qualità.
Un primo passo in questo senso consiste nel garantire che il reclutamento dei docenti avvenga secondo criteri di trasparenza e di riconoscimento del merito: due princìpi troppo spesso sacrificati alle logiche del potere accademico o agli interessi di potentati locali.
A tal fine, la presente proposta di legge intende ripristinare, con gradualità e senza modificare lo status giuridico dei docenti di ruolo, il diritto di ciascuna facoltà di poter liberamente scegliere i propri docenti tra quanti sono abilitati. Ciò consentirà di eliminare progressivamente il meccanismo degli attuali concorsi, restituendo alle università la responsabilità della scelta del proprio corpo di insegnanti che, in regime di concorrenza, sarà selezionato il più possibile in base al merito e alle specifiche esigenze dell'ateneo.
L'idoneità alla docenza, conseguita per singole discipline scientifiche, si ottiene a livello nazionale sulla base della valutazione dei titoli scientifici dei candidati e delle attitudini alla didattica. Qualora si tratti di soggetti di altissima qualificazione e di chiara fama scientifica o professionale, può essere conferita anche senza prove.
Le commissioni preposte alla selezione sono costituite da docenti di ruolo nelle università italiane, abilitati nella disciplina alla quale si riferisce la valutazione di idoneità. I componenti della commissione - incaricati per quattro anni e non rinnovabili