Onorevoli Colleghi! Nel nostro Paese, ormai da troppo tempo, vi è un generale senso di insoddisfazione per il modo in cui sono governati il sistema accademico nazionale e le singole istituzioni universitarie.
      È dunque necessario un ripensamento complessivo dell'università. Essa deve ispirarsi ad alcuni princìpi imprescindibili, se si vuole realizzare un'università di qualità.
      Un primo passo in questo senso consiste nel garantire che il reclutamento dei docenti avvenga secondo criteri di trasparenza e di riconoscimento del merito: due princìpi troppo spesso sacrificati alle logiche del potere accademico o agli interessi di potentati locali.
      A tal fine, la presente proposta di legge intende ripristinare, con gradualità e senza modificare lo status giuridico dei docenti di ruolo, il diritto di ciascuna facoltà di poter liberamente scegliere i propri docenti tra quanti sono abilitati. Ciò consentirà di eliminare progressivamente il meccanismo degli attuali concorsi, restituendo alle università la responsabilità della scelta del proprio corpo di insegnanti che, in regime di concorrenza, sarà selezionato il più possibile in base al merito e alle specifiche esigenze dell'ateneo.
      L'idoneità alla docenza, conseguita per singole discipline scientifiche, si ottiene a livello nazionale sulla base della valutazione dei titoli scientifici dei candidati e delle attitudini alla didattica. Qualora si tratti di soggetti di altissima qualificazione e di chiara fama scientifica o professionale, può essere conferita anche senza prove.
      Le commissioni preposte alla selezione sono costituite da docenti di ruolo nelle università italiane, abilitati nella disciplina alla quale si riferisce la valutazione di idoneità. I componenti della commissione - incaricati per quattro anni e non rinnovabili

 

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nel loro ruolo - sono nominati attraverso sorteggio fra coloro che sono stati eletti in una votazione di ambito nazionale su base uninominale. Il numero degli eletti tra i quali verrà effettuato il sorteggio sarà di tre volte superiore al numero di commissari da nominare.
      Le commissioni così istituite a livello nazionale redigeranno almeno una volta all'anno un elenco di candidati idonei alla docenza (con il dettaglio della valutazione dei titoli) da cui le facoltà potranno liberamente attingere per le chiamate. Ad ulteriore rafforzamento della trasparenza delle procedure concorsuali si prevede che le idoneità alla docenza debbano essere approvate dalle commissioni di concorso con la maggioranza di due terzi dei loro componenti.
      Gli idonei chiamati alla docenza sottoscrivono contratti individuali con le università, le quali possono definire meccanismi retributivi premiali per i docenti che si siano dimostrati più efficaci nella didattica o nella ricerca. In tal modo, i criteri del merito e della concorrenza, oltre a governare il rapporto tra diversi atenei, potranno valere anche all'interno di ciascuna università per stimolarne la crescita e il miglioramento.
 

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